
AL LAGO DI PICCOLO
Località S. Antonio, metri 1127; malga Casazza, metri 1474;
malga Piccolo, metri 1896; lago di Piccolo, metri 2378
Tempo previsto ore 4
Tra le montagne di Corteno Golgi, nella riserva naturalistica delle “Valli di S. Antonio”, il lago di Piccolo costituisce una delle principali attrattive naturalistiche. Le sue acque scure e profonde si estendono a 2378 metri di quota, in un’ampia conca glaciale punteggiata da altri piccoli laghi morenici e circondata da poderose e selvagge dorsali e cime rocciose.
Cuore di questo singolare e suggestivo angolo di montagna camuna è la solitaria borgata di S.Antonio; un grumo di case antiche sbilenche sul fiume dal quale diramano numerosi itinerari tra i quali quello che si svolge verso il lago di Piccolo.
L’accesso a S.Antonio è dalla statale dell’Aprica; superato Corteno Golgi (circa 1500 metri), si prende sulla sinistra la strada che, superato il ponte della segheria sull’ Ogliolo, continua nella stretta e molto suggestiva valle di S. Antonio in capo alla quale, dove questa si apre, è situata l’omonima località; qui, nell’apposito piazzale si parcheggia a pagamento.
Lasciata alle spalle la rustica borgata, circondata da prati ritagliati nell’abetaia che riveste fittamente i versanti del monte, si continua sulla strada che risale (piuttosto ripida) verso sinistra, costeggiando il torrente Brandet che scorre impetuoso attraverso una stretta forra. Superata la strettoia la valle improvvisamente si apre e si addolcisce con un morbido distendersi di prati, punteggiati da alcune baite di tipica struttura alpina.
Seguendo la stradina che si snoda pianeggiante, si giunge al privato rifugio – ristoro Brandet, aperto dall’inizio dell’estate al tardo autunno e dopo altri dieci minuti di cammino, si entra nella grande conca pascoliva della malga Casazza che sorge al limite dell’abetaia a 1474 metri di quota.
A fianco della malga inizia il sentiero segnato che porta al nostro lago attraverso la valle di Piccolo. Il sentiero si inerpica verso destra tra cespugli di ontani e a fianco di una caratteristica cascata; superatala, si passa sulla destra del torrentello e si prosegue doppiando strette giravolte che portano alla base di una ripida pendenza sopra la quale si notano i ruderi della malga Piccolo.
Da questi ultimi si ritorna verso sinistra per superare un altro tratto particolarmente faticoso; il sentiero sempre ben visibile ci porta poi nella zona morenica, caratterizzata da circhi glaciali di varie dimensioni e potenza. Superate in seguito, una serie di balze erbose, e aggirati alcuni costoni rocciosi attraverso i quali il sentiero rimonta scosceso e serpeggiante, si giunge sul colmo della massiccia cordonatura morenica che argina il lago di Piccolo.
Qui il paesaggio è ampio e selvaggio; è il regno incontrastato dei rapaci e dei camosci che non sono difficili da avvistare durante i loro spostamenti in cerca di nuove pasture
malga Piccolo, metri 1896; lago di Piccolo, metri 2378
Tempo previsto ore 4
Tra le montagne di Corteno Golgi, nella riserva naturalistica delle “Valli di S. Antonio”, il lago di Piccolo costituisce una delle principali attrattive naturalistiche. Le sue acque scure e profonde si estendono a 2378 metri di quota, in un’ampia conca glaciale punteggiata da altri piccoli laghi morenici e circondata da poderose e selvagge dorsali e cime rocciose.
Cuore di questo singolare e suggestivo angolo di montagna camuna è la solitaria borgata di S.Antonio; un grumo di case antiche sbilenche sul fiume dal quale diramano numerosi itinerari tra i quali quello che si svolge verso il lago di Piccolo.
L’accesso a S.Antonio è dalla statale dell’Aprica; superato Corteno Golgi (circa 1500 metri), si prende sulla sinistra la strada che, superato il ponte della segheria sull’ Ogliolo, continua nella stretta e molto suggestiva valle di S. Antonio in capo alla quale, dove questa si apre, è situata l’omonima località; qui, nell’apposito piazzale si parcheggia a pagamento.
Lasciata alle spalle la rustica borgata, circondata da prati ritagliati nell’abetaia che riveste fittamente i versanti del monte, si continua sulla strada che risale (piuttosto ripida) verso sinistra, costeggiando il torrente Brandet che scorre impetuoso attraverso una stretta forra. Superata la strettoia la valle improvvisamente si apre e si addolcisce con un morbido distendersi di prati, punteggiati da alcune baite di tipica struttura alpina.
Seguendo la stradina che si snoda pianeggiante, si giunge al privato rifugio – ristoro Brandet, aperto dall’inizio dell’estate al tardo autunno e dopo altri dieci minuti di cammino, si entra nella grande conca pascoliva della malga Casazza che sorge al limite dell’abetaia a 1474 metri di quota.
A fianco della malga inizia il sentiero segnato che porta al nostro lago attraverso la valle di Piccolo. Il sentiero si inerpica verso destra tra cespugli di ontani e a fianco di una caratteristica cascata; superatala, si passa sulla destra del torrentello e si prosegue doppiando strette giravolte che portano alla base di una ripida pendenza sopra la quale si notano i ruderi della malga Piccolo.
Da questi ultimi si ritorna verso sinistra per superare un altro tratto particolarmente faticoso; il sentiero sempre ben visibile ci porta poi nella zona morenica, caratterizzata da circhi glaciali di varie dimensioni e potenza. Superate in seguito, una serie di balze erbose, e aggirati alcuni costoni rocciosi attraverso i quali il sentiero rimonta scosceso e serpeggiante, si giunge sul colmo della massiccia cordonatura morenica che argina il lago di Piccolo.
Qui il paesaggio è ampio e selvaggio; è il regno incontrastato dei rapaci e dei camosci che non sono difficili da avvistare durante i loro spostamenti in cerca di nuove pasture
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